domenica 29 dicembre 2013

Villa StudioGarda

venerdì 20 dicembre 2013

Mercato immobiliare, sguardo al futuro: “2014 la rivincita del mattone”

La Fiaip traccia un bilancio di questo 2013 vissuto tra luci ed ombre ma che fa presagire nel prossimo futuro una seppur minima ripresa del settore che nel 2012 ha vissuto un anno catastrofico

Si chiude un anno ed è tempo di bilanci, come quello tracciato dalla Fiaip nella tradizionale cena di fine anno degli Agenti Immobiliari pontini dello scorso 14 dicembre a cui ha partecipato anche il presidente nazionale Paolo Righi. Il 2013 “si chiude con molte ombre – commenta la federazione - ma anche col riverbero di non più timidi spiragli rispetto al buio pesto che ha caratterizzato l’anno precedente, davvero catastrofico”.

“Latina è una delle realtà più vivaci a livello nazionale – ha tenuto a sottolineare Righi –, malgrado la complessità del contingente ha sempre risposto positivamente a tutte le sollecitazioni del coordinamento nazionale, soprattutto grazie ad un direttivo di prim’ordine”

E proprio il presidente provinciale Santino Nardi ha avuto il compito di presentare numeri e bilancio pontino dell’anno commerciale che volge al termine. “Nel territorio comunale latinense – esordisce il presidente – esistono 15.776 edifici, di cui il 97.7% risulta utilizzato. Il 71.9% della popolazione residente vive in abitazioni di proprietà, mentre il 19.81% in abitazioni in affitto. Gli annunci immobiliari nel capoluogo sommano ad un totale di circa 5733 proposte di vendita e 2456 in affitto, con un indice complessivo di 70 annunci ogni 1000 abitanti”.

LE COMPRAVENDITE – “Nello specifico della compravendita – prosegue lo studio Fiaip –, il prezzo medio 2013, per gli appartamenti proposti a Latina nel mese di novembre è risultato di circa 2.175 €/m², con una dimensione media di circa 89 m², contro i 2.316 euro registrati il mese di novembre 2012, evidenziando quindi una diminuzione del 6.1% in un anno. Nel corso degli ultimi 24 mesi il prezzo richiesto all'interno del capoluogo pontino ha raggiunto il suo massimo nel mese di gennaio 2012, con un valore di 2.368 euro al metro quadro.

Per quanto riguarda nel dettaglio le diverse tipologie d'immobile, tutte risultano in calo nell’ultimo anno e tra queste le ville hanno subito il calo meno marcato (-1%). Quella che ha evidenziato la peggior contrazione è costituita invece da trivani con prezzi in forte calo (-15%)”.

GLI AFFITTI – In tema di affitto “la dimensione media degli appartamenti è pari a circa 79 m², con un canone mensile quindi di circa 625 euro – ha spiegato Nardi -. Nel corso del mese di novembre 2013 per gli immobili residenziali in affitto sono stati richiesti in media € 8,60 mensili a metro quadro, con un aumento dello 0,37% rispetto a novembre 2012 (8,57 euro mensili per mq).  Negli ultimi due anni, il valore più alto del prezzo richiesto all'interno del comune di Latina è stato di € 8,96 mensili al metro quadro, rilevato nel mese di luglio 2012, mentre il mese in cui è stato richiesto il prezzo minimo è luglio 2013, quando esso ha toccato in media 8,19 euro al mese per metro quadrato.

Il prezzo medio degli appartamenti mostra poi differenze significative all’interno dei diversi quartieri: la zona Cerreto Alto è la più costosa con oltre 2.300 €/m² in media, mentre la zona Le Ferriere è la più economica con circa 1.625 €/m² ed una differenza quindi di circa il +30%. Per quanto riguarda gli affitti invece, la zona Borgo Sabotino ha gli affitti più cari mentre la zona Latina Scalo è la zona più economica".

I COMMENTI - “Eppure – riprende il presidente Nazionale Righi, oltre all’ecatombe dei prezzi, tra le pieghe dei dati latinensi sono presenti segnali incoraggianti. Spiccano quelli relativi ai mutui, dai quali emerge come siano in crescita esponenziale le domande di finanziamento”.

Fonte: Latina Today

giovedì 8 novembre 2012



FTSE MIB, Analisi ciclica: occhio alla ripresa dell'immobiliare "se non ora quando?" 


Interessante analisi fatta nell' articolo a seguire edito da Borsa Italiana.it, Picinali
Milano 7 Nov 2012- I volumi sono l’unico strumento rivelatore delle intenzioni dei prezzi di borsa. Un rialzo senza volumi è finto e in procinto di crollare rovinosamente, un ribasso con volumi in esaurimento annuncia il prossimo rialzo.L’immagine sotto riporta i cicli quinquennali dei volumi della borsa italiana dal 1998 (parte inferiore del grafico).

Il meccanismo è evidente e logico: prima che il mercato possa ripartire con un rialzo importante è necessario che tutti abbiano venduto e siano quindi disposti a rientrare e comprare a piene mani. La condizione di esaurimento delle vendite si manifesta con un minimo dei volumi, che possiamo riconoscere in coincidenza dei grandi minimi dell’indice.
Allo stesso modo, un rialzo solido deve essere accompagnato da volumi sostenuti, che rispecchiano il pullulante acquisto di titoli azionari da parte dei partecipanti al mercato. Solo quando il grande pubblico avrà i portafogli pieni, prezzi e volumi non avranno più motivo per crescere e il ribasso partirà nella sua implacabile discesa.La partenza del ciclo quinquennale in corso (marzo 2009) non è stata sostenuta da volumi degni di un autentico rialzo, tant’è vero che questi hanno segnato un massimo molto inferiore al precedente e da un anno e mezzo si trovano in fase decadente. In assenza di variazioni significative delle condizioni attuali, è naturale che i volumi continueranno a sgonfiarsi fino alla chiusura del loro ciclo quinquennale, avvalorando l’analisi ciclica di lungo periodo riportata la settimana scorsa, che prevede un minimo definitivo della borsa italiana nella seconda parte del 2013.
Passiamo al mercato immobiliare con l’Indice di Forza Relativa tra investimento immobiliare e azionario.L’Indice di Forza Relativa tra investimento immobiliare e azionario.
Chi avesse comprato immobili nel 1981 avrebbe fatto meglio a comprare azioni: gli immobili hanno perso molto più della borsa, smentendo clamorosamente la credenza che vorrebbe il mattone principe degli investimenti a lungo termine. Evidentemente non è così, se negli ultimi 30 anni anche la borsa italiana è riuscita a fare meglio.Però si noti il rallentamento di questa pessima performance dal 1998 a oggi. È come se l’immobiliare stesse cercando di recuperare le forze per ritrovare la riscossa e, al superamento della trendline blu superiore, fosse in rampa di lancio per un ventennio di grandi rialzi (più della borsa).

Infine, i cicli dell’immobiliare rivelano la prospettiva imminente di un ciclo quinquennale in partenza, alimentando motivi d’interesse per un settore che soffre da così tanti anni. Ora che i prezzi sono così bassi (spesso sotto il costo di costruzione) ma in fase di gagliarda ripartenza, è innegabile che questo mercato offra le condizioni per un ottimo investimento. Se non ora, quando?

Fonte: agentimmobiliari


GABETTI; La famiglia esce dal CdA societario


Lo scorso 4 luglio 2011 arrivo la notizia della scomparsa del Cavalier Giovanni Gabetti, ideatore e fondatore del marchio Gabetti. Oggi la notizia che l'azionariato di famiglia esce definitivamente dallo storico marchio ecco il comunicato stampa a seguire una sinstesi della lungimirante carriera del cavalier Gabetti . Picinali
COMUINCATO DI OGGI 6 NOVEMBRE 2012
La famiglia Gabetti esce dal cda dell’omonima azienda, fondata sessant’anni fa e punto di riferimento nel settore del franchising immobiliare. Il presidente Elio Gabetti – figlio di quel Giovanni fondatore della prima agenzia immobiliare, aperta negli anni Cinquanta a Torino – non essendosi ricandidato in fase di rinnovo del consiglio di amministrazione, esce dal gruppo dirigente. Il peso della famiglia all’interno dell’azionariato, ad ogni modo, si era già ridotto nel tempo: la crisi che ha investito il settore immobiliare aveva costretto il gruppo Gabetti a diverse ristrutturazioni interne, con il conseguente spostamento dell’ago della bilancia verso altri azionisti. Oggi il potere è passato in mano alla famiglia Marcegaglia, che è arrivata a detenere all’incirca il 60% delle quote azionarie; il 16,4% delle azioni, invece, sono in mano alla famiglia Giordano, mentre ad Elio Gabetti resta un misero 2%. In fase di votazione, la famiglia Gabetti ha appoggiato le scelte del gruppo Marcegaglia, che ha votato un nuovo cda (che comprende Antonio, Steno ed Emma Marcegaglia, Armando Borghi, Fabrizio Prete e Stefania Chiaruttini – in quota Marcegaglia – e Ugo Giordano e Claudio De Albertis – per conto della famiglia Giordano).Quel 2% permetterà alla famiglia Gabetti di continuare a seguire l’evoluzione dell’azienda, alle prese ora con i tentativi per uscire dalla crisi economica che ha investito il settore: Elio Gabetti, visibilmente commosso al termine dell’assemblea, ha dichiarato di non avere alcuna intenzione di liquidare la sua parte di azioni, e di essere pronto a sostenere il nuovo corso amministrativo del franchising del mattone.

Fonte: agentimmobiliari

mercoledì 19 settembre 2012


E’ possibile impedire che un’unità immobiliare in condominio venga utilizzata come casa di tolleranza?

In casa propria ognuno fa quello che vuole! Non sempre è così. I troppi rumori possono portare da una condanna ed al risarcimento del danno, le alterazioni del decoro ad una condanna alla remissione in pristino, e così via. E la prostituzione? 

Si può evitare che uno dei condomini (uomo o donna è del tutto indifferente) si prostituisca nella propria abitazione? Si badi, parliamo soprattutto con riferimento al condomino, e non al conduttore perché in questo caso il discorso è più complicato. In sostanza se il proprietario sa che l’inquilino si prostituisce come minimo potrebbe andare in contro a verifiche per comprendere se ha favorito o meno quest’attività; è noto infatti che il favoreggiamento, e non la prostituzione in sé, è reato. Senza nessuna norma regolamentare, se l’attività si svolge nella massima discrezione, nessuno può dir nulla. Niente schiamazzi, niente alterchi, niente sporcizia? Allora non si può far nulla; ma anche se ci fossero questi inconvenienti, sarebbero essi e non la prostituzione in sé ad essere sanzionati. Come dire: fate con più attenzione! 

Ed allora? Tutto dipende dal regolamento condominiale contrattuale. In tal senso non vi sono dubbi, in dottrina e giurisprudenza, che " in materia di condominio negli edifici, l'autonomia privata consente alle parti di stipulare convenzioni che limitano il diritto dominicale di tutti o alcuni dei condomini sulle parti di loro esclusiva proprietà, nell'interesse di tutto il condominio o di una sua parte, e che vietano, in particolare, a tutti o ad alcuni dei condomini di dare alle singole unità immobiliari una o più destinazioni possibili, ovvero li obbligano a preservarne le originarie destinazioni per l'utilità generale dell'intero edificio, o di una sua parte" (Cass. 19 ottobre 1998 n. 10335). In che modo si può ottenere questo risultato? In due modi: 

1) elencando le attività non consentite (es. divieto di destinare gli appartamenti ad uffici); 

2) riferendosi ai pregiudizi da evitare (es. divieto di destinazione ad attività che possano turbare la tranquillità, o ledere il decoro dell'edificio)” (Matteo Ceolin, Regolamenti di condominio e vincoli di destinazione, anche alla luce del nuovo art. 2645- ter c.c., Riv. notariato , 2009, 04, 873). 

Tradotto in soldoni: il regolamento contrattuale può vietare tanto l’attività di prostituzione in sé e per sé, quanto tutte quelle attività che disturbino il riposo, la tranquillità il decoro e la sicurezza dell’edificio. Nel primo caso il solo esercizio dell’attività di meretricio può essere impedito, al di là dell’effettivo pregiudizio provocato: siccome il regolamento la vieta non è possibile continuare. E chi vuole ottenere la cessazione dell’illecito deve dimostrare solamente che in una casa c’è chi esercita la prostituzione. Null’altro. Optando per la seconda scelta, invece, non conta l’attività in sé quanto, piuttosto, il pregiudizio recato ai condomini. In questo contesto, quindi, la prostituzione esercitata con discrezione sarebbe lecita.  

Fonte: condominioweb

venerdì 4 maggio 2012

BCE costo del denaro 0,70%

Buone notizie dalla BCE. Per il quinto mese consecutivo è rimasto invariato il costo del denaro. Diventa o comunque resta interessante stipulare un mutuo, sempre che le banche lo concedano. L'indice euribor a tre mesi, il più usato in Italia, è arrivato a quota 0,70%. Lontanissimo dalla quota raggiunta nel non lontano 2008 quanto aveva toccato quota 5%.

mercoledì 18 aprile 2012

Senatùr: 18 immobili in 18 anni ........



Si apprende in questi giorni che dal 1994 (anno in cui la Lega è entrata al governo) ad oggi, l'immobiliare facente capo alla famiglia di Bossi ha acquistato una serie di immobili tra cui due case, due fabbricati e ben 14 terreni ....... Ci si domanda; con quali soldi sono stati pagati questi immobili? Questa la storia degli acquisti:Il primo acquisto avviene il 30 aprile del 1994. Un terreno la cui proprietà viene ripartita equamente tra il Senatùr e la moglie a cui Bossi cederà altri tre terreni e un appartamento. Il patrimonio della famiglia verrà blindato in un fondo quattro anni più tardi, nel '98. Da lì in poi una serie di di acquisti va ad incrementare il parco immobili del Senatùr e famiglia. Il 12 gennaio del 2001 la Marrone acquisisce un fabbricato e tre terreni. Nel 2003, c'è il salto di qualità. Viene, infatti, comprata la villa di via Verbano. Ultimo affare in ordine di tempo, appena un anno fa il 24 giugno 2011. A tenere le fila della nuova operazione immobiliare è sempre la signora Bossi che acquista un fabbricato, una casa e cinque terreni. Di tutte queste proprietà non si conosce nè i valori delle transazioni nè con quali soldi siano state comprate. E i dubbi aumentano...... La legha che tanto in questi anni ha predicato alla fine ha razzolato male come gli altri. Penso che questo schiaffo sia un grosso problema per coloro che si sono presentati nella lista della lega per le prossime elezioni del sindaco a Desenzano del Garda. Se già prima c'erano delle divergenze di pensiero, ora penso che anche i militanti più accaniti vogliano delle spiegazioni.


Fonte: liberoquotidiano.it del 18.04.2012